Il Portale della Rete degli archivi per non dimenticare è stato inaugurato il 9 maggio 2011 in diretta televisiva e alla presenza del Capo dello Stato, in occasione della cerimonia per il Giorno della memoria, tenutasi al Quirinale. Il portale, realizzato all'interno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN), intende valorizzare e rendere disponibili per un ampio pubblico le fonti documentali esistenti sugli eventi legati al terrorismo e alla criminalità organizzata, avvenuti in Italia dal 1946 in poi, consegnandone la memoria alle generazioni future. L'iniziativa si è potuta giovare, sin dall'inizio, del sostegno della Presidenza della Repubblica, dell'attività del Centro documentazione archivio Flamigni e del coordinamento della Direzione generale per gli Archivi in collaborazione con l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (Icpal). Il Portale si basa in prevalenza sulle pubblicazioni Per le vittime del terrorismo nell'Italia repubblicana, edito nel 2008 dalla Presidenza della Repubblica, e Nel loro segno, curato dal Consiglio Superiore della Magistratura nel 2011. Attualmente il Portale, che si avvale della collaborazione della Rete degli archivi per non dimenticare, promossa dall'Archivio Flamigni e costituita da numerose associazioni, tra cui le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi, si sta spingendo oltre il tema del terrorismo, per approdare ad altri contenuti - vagliati da un comitato scientifico di esperti e storici -, relativi alla criminalità organizzata, alle mafie e alla violenza politica. La cronologia dei fatti (sezione Passato e presente), costantemente arricchita di nuovi contenuti, abbraccia il periodo che va dal 1946 al 2010 e rimanda con link interni alla sezione Muro della memoria, che raccoglie le biografie di 379 vittime del terrorismo, ciascuna collegata a una scheda di approfondimento sul tragico evento. Nelle sezioni Per non dimenticare e Didattica si raccontano invece le tante iniziative che vengono realizzate quotidianamente nel nostro Paese per trasmettere la memoria di questi fatti alle giovani generazioni.